Osservando meglio, mi é parso chiaro che non c’è più nessuno dalla mia parte, neanche uno, nessuno, non uno, non una singola persona. In mezzo a centinaia di comparse indios, decine di tagliaboschi, barcaioli, personale per la cucina, troupe tecnica e attori, la solitudine come un gigantesco animale furioso mi respinge. Ma io ho visto qualcosa che gli altri non hanno visto.
Werner Herzog
Un'odissea per un sogno, oppure il sogno che diventa l’odissea di un viaggio filmico, sino a fluire nella realtà, per rimanervi consolidato, a memoria della sana pazzia. La conquista dell’inutile è lo stupendo libro-diario di Werner Herzog sulle traversie che hanno accompagnato la realizzazione del film Fitzcarraldo, pellicola di indiscutibile fascino e visionaria, titanica, impresa amazzonica.
Scrive Herzog, nella premessa, che quanto presente nel libro non è il resoconto delle riprese, a malapena accennate; né può, il libro, essere considerato un diario, se non nel senso più ampio del termine: é qualcosa di diverso, un paesaggio interiore partorito dal delirio della giungla. Ma nemmeno di questo, Herzog, é sicuro. Il lettore, però, una volta iniziata la lettura, difficilmente la lascerà incompiuta; e molto probabilmente farà sue le emozioni del regista, alle prese con i mille e più problemi organizzativi; ma ancora di più con le straordinarie ed allucinate sfuriate di Klaus Kinski (1926-1991), forza della natura e attore eccezionale nella parte di Fitzcarraldo.
Il film, presentato al Festival di Cannes del 1982, ha ricevuto la Palma d’Oro per la migliore regia. Werner Herzog, nato nel 1942 a Monaco, in Germania, è scrittore, poeta, critico cinematografico, regista di corto e lungometraggi, documentari, opere teatrali e liriche.
Esiste, sulla romanzesca lavorazione del film, per coloro che desiderano andare oltre il film compiuto, un affascinante documentario di Les Blank: Burden of Dreams (1982).
L’oro è il sudore del sole, e le lacrime della luna sono l’argento.
Werner Herzog.
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