Ad ogni passo, con la vista bene attenta, focalizzava il sentiero che scorreva ai suoi piedi.
Era ossessionato dalle croci. In particolare quelle formatesi in modo naturale.
Se davanti a lui, in terra, due rametti s’incrociavano, doveva assolutamente liberarli da quel segno nefasto. In esso scorgeva una disgrazia da esorcizzare tramite la separazione.
Un calcio e il gioco era fatto.
Una volta aveva lasciato perdere, ma poi, dopo parecchi chilometri, era tornato indietro, sciogliendo quella sorta di maledizione che, insinuandosi nel suo pensiero come un suggeritore malevolo, non gli aveva dato pace per tutto il tempo.
Quella sua mania, osservata dal solito chiacchierone assai poco propenso a farsi i fatti suoi, era diventata la barzelletta del paese, ma c’era anche chi la prendeva come un qualcosa di magico ed oscuro, e quindi per nulla da riderne. Il buon parroco, un giorno, l’aveva condotto in disparte, con l’idea di confessarlo dai sicuri peccati che la sua anima conteneva. La cosa non andò a buon fine poiché il prete fu mandato letteralmente al diavolo. Da quel momento, ovviamente, i due prendevano un’altra direzione ogni qualvolta le loro strade s’incontravano.
– Troverai sempre una croce sulla tua strada, ragazzo. E non sempre potrai levarla dal tuo cammino con una pedata – gli disse anni prima una delle donne più anziane del paese.
Parole che gli ritornarono alla mente quando il medico gli comunicò quello che aveva dentro. La cosa si stava impadronendo del suo corpo ad una velocità disumana. Osò chiedere la cruda verità, e gli fu risposto che da lì a sei mesi sarebbe morto. Non credeva ai miracoli, e quindi accettò la sentenza come si prende atto di una condanna. Non fu facile morire quotidianamente, ma sapeva che per quella croce, come aveva detto l’anziana donna, una pedata non avrebbe risolto il problema.
Al suo funerale si presentarono in pochi. Negli ultimi giorni in vita, nel dubbio su cosa avrebbe trovato dall’altra parte, fece aggiungere al testamento la sua decisione di non apporre alcun tipo di croce alla bara, e neppure sulla lapide.
Per un po’, in paese, si discusse dell’uomo che spezzava le croci sul suo cammino; poi, alla prima nevicata invernale, quasi tutti si dimenticarono di lui.
